QUANDO IL VINO DIVENTA SOCIAL: GLU GLU WINE
Il vino è sempre più social…
Se fino a qualche anno fa il mondo del vino era circondato da un alone di mistero, un mondo a cui solo pochi eletti avevano accesso e, spesso, fatto di un linguaggio volutamente pomposo e criptico, oggi assistiamo ad una vera e propria rivoluzione.
Una rivoluzione che ha visto aumentare esponenzialmente il numero di persone che si avvicina a questo mondo, soprattutto una rivoluzione nel modo di comunicare il vino.
Il vino è divenuto un elemento di aggregazione sociale, un mezzo per riappropriarsi della capacità di godere delle piccole cose e di risvegliare i nostri sensi, ma è divenuto anche un modo di viaggiare e di conoscere storie.
Questa rivoluzione, a mio parere, ha molto a che fare con le moderne tecnologie, mi riferisco in primis ad internet, facebook e instagram, dove moltissimi sono gli enoappassionati che parlano di vino, con un linguaggio molto più semplice e spontaneo.
Ma un grande contributo lo hanno dato, e lo stanno dando, anche tante app dedicate a questo mondo.
Glu Glu Wine
In questo panorama in crescita, la nostra attenzione è stata catturata da una app dal design piuttosto accattivante e tutta italiana: Glu Glu Wine.
Tanto che abbiamo deciso di fare una chiacchierata con Christian Battistoni, Marketing and Communication Manager della società, nonché appassionato di vino.
Christian è stato davvero molto cortese e disponibile, oltre ad essersi dimostrato molto orgoglioso di questa app. Ci ha raccontato come, nel 2017, Maurizio Longo, CEO di Glu Glu Wine, imprenditore con la passione per il vino, dopo essere divenuto sommelier, abbia sentito la necessità di creare un vero e proprio social del vino, qualcosa che rivoluzionasse un settore come quello del beverage, ancora piuttosto frammentato, e che non aiuta nuovi sommelier e nuovi professionisti ad emergere.
In questo senso, la app di Glu glu Wine si differenzia da tutte le altre perché rappresenta uno spazio in cui esperti e non, appassionati, produttori, organizzatori di eventi e locali possono comunicare, in maniera molto più semplice ed immediata, tra di loro.
Da mondo elitario a mondo condiviso…
Quello che fino a qualche anno fa era un mondo elitario, si trasforma sempre più in un mondo condiviso. Grazie alle nuove tecnologie, paradossalmente, si recupera qualcosa che era andato perso. Il vino torna ad essere elemento di aggregazione e condivisione!
Glu Glu Wine offre la possibilità di trovare, creare, organizzare e promuovere eventi e degustazioni, in modo molto facile ed intuitivo, e nel farlo mette anche in contatto persone, appassionati e curiosi di vino, che magari non si conoscevano.
In questo senso può essere uno strumento di grande utilità, non solo per gli appassionati, ma anche per i professionisti, aiutandoli a trovare e mantenere contatti, a promuoversi in un pubblico vasto si, ma specifico costituito da persone che amano il vino e sono alla ricerca di novità che possano emozionare e stimolare i loro sensi.
Ma non si limita solo a questo!
Difatti, già ora è possibile inserire schede di degustazione da condividere con gli altri iscritti, ed accedere ad una serie di quiz sul mondo del vino. Mentre, tra non molto, arriveranno anche altre funzioni, in particolare, un sistema di anti-contraffazione ed un vero e proprio Market Place, in cui le cantine stesse potranno proporre i loro vini a prezzi più competitivi.
Giudizio.
Lo sapete che noi siamo come San Tommaso!
E, infatti, abbiamo testato in prima persona la app, creando un nostro evento. Ci sono voluti pochissimi minuti per farlo ed è stato possibile condividerlo su altri social in maniera molto semplice ed intuitiva.
Ma la cosa che forse ci ha stupito di più è stato il fatto che ci siano state moltissime condivisioni da parte di altri iscritti sui vari social, a conferma del fatto che il vino è anche condivisione!
Ah, quasi dimenticavo! Glu Glu Wine non è solo una app completamente gratuita, ma è anche un sito, oltre ad essere presente su FB, Instagram e Linkedin.
Se vuoi scaricare Glu Glu Wine:
Posted on: Marzo 15, 2019, by : Sara Passaro