TI RICORDI QUELLA SERA IN CUI APRIMMO UN DOM PERIGNON DEL 1990?
Per cosa vorrei ricordare il 2020…
Il 2020 è uno di quegli anni che di certo resterà scritto nei libri di storia e di cui tra 50 anni la nostra progenie studierà sui banchi di scuola.
Il 2020 è un anno carico di eventi e mi piacerebbe dire che il 2020, alla stregua del 1989, è stato l’anno che ha cambiato la storia portando un vento di cambiamento, così come cantavano i The Scorpions nella loro celebre Wind of Change…
Al momento, ahimè, non sembra affatto così, ma in fondo abbiamo ancora 6 mesi davanti a noi per cambiare davvero in meglio quest’anno, il mondo e il futuro.
Io, per la mia parte, ho deciso di ricordare il 2020 più per le cose belle per quelle brutte e, anche se a qualcuno potrà sembrare un gesto superficiale, per farlo ho scelto di aprire, insieme a Diego, la nostra prima bottiglia di Champagne di annata.
Il nostro è stato un piccolo investimento che, però, ci ha regalato momenti assolutamente indimenticabili. Certo, l’annata 1989 non l’abbiamo trovata, ma ci siamo degnamente consolati con una 1990.
Ebbene sì, sto parlando proprio di un Dom Perignon Brut Vintage 1990.
Vi risparmierò la storia di come è nata questa etichetta iconica, per quello vi invito ad andare qui: https://www.lemiebollicine.com/dom-perignon-olimpo-dello-champagne/,
quello di cui, invece, voglio parlarvi è del come una serata di giugno del 2020 si è trasformata in un prezioso ricordo nel momento in cui abbiamo deciso di festeggiare aprendo una bottiglia che tenevamo lì, da parte, aspettando di capire quale fosse il momento giusto.
Come spesso dico, il momento giusto è sempre quello in cui decidi tu di festeggiare ed ogni momento è quello giusto!
Ma come si affronta un mostro sacro come un Dom Perignon con 30 anni sulle spalle?
L’abito elegante certo è gradito, insieme ad un certo timore reverenziale, mischiato alla trepidante gioia che si provava da bambini nello scartare i regali sotto l’albero di Natale.
Il cuore, lo ammetto, palpita d’emozione quando inizi a rimuovere l’elegante stagnola nera, una allegra agitazione si fa strada, mentre allenti la gabbietta e poi con movimenti lenti e pazienti, tenendo ben saldo il tappo, inizi a far girare la bottiglia fino a stapparla…
Un po’ di paura certo la provi quando avvicini il tappo al naso, ma poi grande sollievo, il tappo è pulito, ma avrà tenuto bene?
Pura gioia quando versi lo champagne nei flûtes e ti accorgi che c’è ancora una leggera effervescenza, quel che basta a produrre un leggera spuma, il colore poi è ambra pura!
Al naso, all’inizio è discreto, diresti un signore d’altri tempi che entra discreto e che noti solo per il suo essere elegante e distinto, non certo per la sua chiassosità.
Si apre su cenni di albicocca disidratata, scorza di arancia candita e una leggera nota balsamica, poi man mano, nel corso della serata, inizia a svelare anche altro.
Prima è la volta della brioche e del miele, poi del burro misto alle note di caprifoglio, il tutto avvolto dalla leggera nota ossidativa che il tempo ha regalato a questo champagne e che aggiunge quel non so ché, in una piacevole armonia di profumi.
Al palato, è una delizia, con quella sua acidità ancora eccezionalmente elevata, che regala note di limone sulla lingua accompagnata però dalla piacevole rotondità regalata dal tempo.
Sa di albicocca e datteri disidratati, di bucce di agrumi candite, di miele, di frutta a guscio, il tutto in un perfetto equilibrio, una armonia piacevolmente lunga che delizia il palato per un tempo quasi infinito.
L’esperienza e i suoi ricordi
Ecco, questa è stata la nostra esperienza con questo Dom Perignon Brut Vintage 1990, un’esperienza molto intima per ognuno di noi, ma nel contempo un’esperienza condivisa che si fermerà in maniera indelebile nella nostra mente, andando ad arricchire il nostro parco ricordi, fatto di immagini, di suoni, di sensazioni, di emozioni, di sapori ed odori.
E quando, fra qualche anno, sentiremo il profumo del caprifoglio mentre, seduti al tavolino assolato di una caffetteria, porteremo alle labbra una brioche al burro farcita di marmellata di albicocche e miele, ci verrà in mente una sera di giugno in cui, per festeggiare la vita, abbiamo degustato un Dom Perignon Brut Vintage 1990…
Posted on: Giugno 14, 2020, by : Sara Passaro