Il gamay nero a polpa bianca (gamay noir à jus blanc)
Il Gamay nero a polpa bianca, o semplicemente Gamay, paga lo scotto di essere, nell’immaginario comune, sinonimo di Beaujolais Noveau, e, dunque, di un vino di bassa qualità, senza carattere e dalla vita breve.
Nulla di più sbagliato! Perché se è vero che il Gamay è il vitigno tipico del Beaujolais, con i suoi circa 23.000 ha di vigneti, è altrettanto vero che, nella AOC Beaujolais, è utilizzato per produrre anche ottimi rossi con buone capacità di invecchiamento.
Nato dall’incrocio tra il Gouais Blanc e il Pinot Noir, ha grappoli piccoli e compatti, con acini medi, di colore nero violetto, ricoperti di abbondante pruina, con polpa bianca e aromi semplici.
Pur essendo un vitigno relativamente vigoroso, con un rendimento più elevato di quello del Pinot Noir, teme la muffa grigia (Botrytis cinerea). Nel Beaujolais ha la massima densità di impianto da 9.000 a 13.000 piedi di vite per ettaro.
Questa varietà ha una fioritura molto precoce e, dunque, teme le gelate primaverili, ma matura anche altrettanto precocemente.
I suoi tannini, poco potenti, possono mostrarsi fini e vellutati, in funzione dei terreni. Notevole l’acidità che viene fornita al vino, caratterizzato da profumi di frutti rossi molto freschi, ma anche di banana e caramello, legati alla macerazione semi-carbonica. Produce poco alcool, ma, in alcuni casi, può essere conservato anche per diversi anni.
Sui suoli granitici da il meglio di sè in particolare, nei crus:
- Brouilly, Chénas, Chiroubles, Côte de Brouilly, Fleurie, Juliénas, Morgon, Moulin à vent, Régnié, Saint-Amour, produce vini fini, eleganti e da invecchiamento.
- Chénas, Morgon, Moulin à vent hanno comunque buone capacità di invecchiamento.